sabato 27 aprile 2013

La QUIETE dopo la TEMPESTA.

Esistono due tipi di abbuffate: quelle fatte all'improvviso, e quelle programmate. Nel primo caso l'azione è così veloce che il cervello non fa in tempo ad avvisare lo stomaco, e quest'ultimo, poverino, si ritrova sommerso di qualsivoglia ben di Dio trovato nella dispensa. Nel secondo caso, preventivamente, da grande furbone che siamo, pianifichiamo il tutto e spesso ci rechiamo addirittura al supermercato, dove spendiamo parte delle nostre misere risorse finanziare per comperare del cibo che poi irrimediabilmente si riversa nel water. Ecco, oggi io appartengo a quelle che usufruiscono del secondo metodo. La differenza a parere mio tra i due casi è ciò che si prova mentre avviene il misfatto. Di solito quando mi abbuffo in casa, presa così all'improvviso da ansia e disperazione, non mi rendo nemmeno conto di quello che ingurgito e dopo aver vomitato mi sento sempre immensamente confusa oltre che gonfia. Oggi invece ho programmato il tutto. Già quando mi sono svegliata avevo capito che era giornataccia nel momento in cui leggendo un messaggio di A. che mi diceva di vederci oggi, mi sono resa conto che non avevo la minima voglia di vederlo neanche da lontano. E così, senza quasi rendermene conto, alle 14 e poco più ero in macchina diretta verso il supermercato. Sono entrata e come un razzo mi sono diretta al reparto dolciumi dove con cura mi sono scelta le bontà migliori e sono uscita sentendomi una (una schifosa cicciona) ladra con in mano una busta contente: 1 confezione di 18 quadretti di riso soffiato ricoperti di cioccolato, 1 confezione di 12 biscotti alle mandorle, 1 confezione di 7 bounty, 1 confezione di 10 quadretti di wafer. Ho mangiato quasi tutto. E sto scrivendo ora dopo aver passato 2 intere ore al bagno. Oggi penso di aver rimesso anche l'anima, dato che (scusate il disgusto) ho intravisto i fagiolini che mi sono mangiata per pranzo. Ma a differenza delle altre volte non sono così triste: questa è la mia quiete dopo la tempesta. Mi sento libera, vuota, non sono confusa, so di aver completato l'opera e in un certo senso mi sento purificata dalle schifezze, anche se so naturalmente che non le ho eliminate tutte. E non sono nervosa. Non lo sono mai dopo avvenimenti del genere, nemmeno dopo essermi tagliata. Spesso capita che sia depressa e che poi non abbia voglia di vedere più nessuno per il resto della giornata, preferendo il buio della mia stanza e il caldo delle coperte, ed anche oggi infatti è così, però mai rimango nervosa. Questi atteggiamenti (il vomito e l'autolesionismo) sono per me una sorta di anti-stress contro la vita, un qualcosa con cui liberarmi di tutta la mia rabbia. E' come se mi volessi liberare del nervosismo che provo nei confronti di certe persone o avvenimenti. E' come se metaforizzassi attraverso l'abbuffata la mia situazione. E allora ingerisco il cibo; lo faccio passare attraverso il mio esofago, lo accetto nel mio stomaco, ma non gli permetto di influire nel mio corpo, vietandogli l'ingresso nell'intestino e respingendolo via da dove è venuto. Allo stesso modo faccio con le situazioni che mi mettono in angoscia: esse entrano senza che io possa controllarle nella mia vita, le osservo, ci rifletto, ma poi mi volto, fuggo, e lascio passare senza che esse influenzino il mio stato d'animo. O almeno questo è quello che credo.
Mi sento mille persone diverse in una e sono arrivata ad una conclusione: non potrò mai essere la persona precisa e diligente che non sgarra mai.

Il periodo di controllo rappresenta la vera me, quella impostata e calma che dà un certo ordine alla sua vita.



 Ma qualche volta vengo turbata da ciò che accade all'esterno e allora emerge il lato oscuro, quello bulimico/autolesionista.



 La mia vita è un tira e molla di alti e bassi, ed è per questo che non posso accettare qualcuno che la stravolga rendendomi nervosa, perché ora come ora non sono in grado di reagire come le persone normali a quello che succede al di fuori di queste quattro mura.

Devo restare sola, perché finché non metto a posto le cose con me stessa, è impossibile che riesca a farle funzionare con qualcun altro.

5 commenti:

  1. Questo post è fantastico. Non potevi usare parole migliori. Meglio programmarle comunque...al posto tuo altro che biscotti, wafer e bounty ! Avrei preso anche due chili di nutella, con tanto di barrette kinder da intingere dentro! E POI i biscotti :) ahah ma sono io che sono un mostro. Un abbraccio fortissimo. B.

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  2. oh mio dio ti capisco benissmo, ho esperienze sia di abbuffate compulsive che probrammate!! e sei stata brava!! le mie abbuffate sono ancora più sostanziose!! praticamente riesco a ingerire quello che mangio in due giorni interi o piu e disgustoso!!
    un abbraccio e non sentirti in colpa

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  3. Io non ho mai programmato un'abbuffata.
    O meglio... Quando ero a 33kg ogni giovedì facevo un pranzo normale, non era una vera abbuffata ma per me lo era xD Era una cosa fissa e programmata : il giorno dopo stavo "bene" e poi di nuovo non mi reggevo in piedi. Credo che quella pseudo-abbuffata mi abbia tenuta in vita.

    Quando ho iniziato ad abbuffarmi seriamente non programmavo mai un cazzo, succedeva e basta. Non andrei MAI a comprare cibo appositamente per abbuffarmi, quindi se c'era qualcosa in casa mangiavo quello altrimenti non mi abbuffavo.

    Anche ora che non mi abbuffo da mesi e mesi non riesco a comprare certe cose. Qualche volta vado al supermercato e vedo qualche cosa che mi ispira come una focaccia... La prendo, proseguo verso la cassa e poi, prima di pagare, torno a riporla dicendomi "se la prendi la mangi altrimenti no". E' più forte di me... Ma forse è un bene.

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  4. Questo post mi ha shockato. Quella sono IO. La seconda, intendo. Non faccio mai nulla di impulsivo, mai. Mi abbuffo esattamente x il motivo che hai scritto, programmando tutto. Se non posso, non lo faccio. Non è una compulsione, posso rimandare. Lo faccio sia x il gesto fisico (con tutte le valenze che hai nominato) sia per la sensazione di "avercela fatta": programmare tutto ossessivamente e vedere che ci sei riuscita, che tutto è andato come volevi tu (o almeno credi).. che, almeno in quello, hai avuto successo, in un certo senso. Tanto + è difficile far quadrare tutto x riuscirci, quanto + sale la sensazione di essere geniale.. cioè se è "troppo facile" mi viene addirittura meno voglia di farlo!!! aiuto.
    Il bisogno di questi gesti scatta quando sto male, quando mi sento una fallita in tutto (indipendentemente dal fatto che sia vero o no, ma si sa come sono i nostri standard) e fuori controllo xk talmente sclerata che parto con la testa, e lì si innescano chissà che meccanismi maniacali, oltre che 'sta cosa delle abbuffate.
    Quando sto bene questo non succede, è il sintomo + evidente.

    Ci tengo a dirti questo: se, x relazionarti con l'esterno, aspetti di essere a posto tu, allora puoi scordartelo! Non sarai mai a posto con te stessa del tutto, ma come tutti! Ognuno ha i suoi casini, credimi!! Magari non di questa sorta, ma li ha!!
    Io mi sono legata lentamente a G senza nemmeno accorgermene.. mi ha rapita, mi sono innamorata, e ti giuro mi ha fatto crescere tantissimo. Senza accorgermene, negli anni, e ora lui è la cosa + importante che ho.
    Anzi, NOI è la cosa + importante che ABBIAMO. Io rimango io, con tutti i miei cazzi e la mia libertà, ma ora so di essere capace di amare, di darmi, e solo ora riesco a vedere quanto DAVVERO queste malattie ti seghino le gambe. Ecco che cerchi dei compromessi.. e scendi a patti con la vita normale, senza perdere te stessa però.
    Io tutt'ora faccio dei danni e non è che ho risolto la mia situazione! In parte non si risolverà mai, lo so benissimo, ma non è un problema, ci sto solo imparando a convivere.

    Prova a concedere qualcosa a qualcuno (e non parlo solo di ragazzi), e considera questo punto di vista: se lo fai puoi decidere di prendere qualcosa da loro e arricchire te stessa, capirti meglio.. x mettersi a posto, x cambiare (nella direzione che vuoi, tra l'altro) servono input nuovi, xk con quelli vecchi è evidente che non vai + da nessuna parte, se no ce l'avresti già fatta no?

    Nell'egoismo + totale potresti anche pensare di "sfruttare" qualche relazione con l'esterno, non so.. ma io ci proverei. Ti smuoverebbe in ogni caso, poi sarai libera tu di scegliere quanto farla entrare nella tua vita.

    pensaci :)

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    1. I tuoi commenti mi stupiscono sempre per quanto sono pieni di verità che mi appartengono e per quanto vadano dritti al punto. In un certo senso sto scendendo anche io a compromessi, nel senso che mi sto rendendo conto che questa cosa farà sempre parte forse della mia vita e quindi sto cercando di adattarmi. Sarai contenta di sapere che sto uscendo con un ragazzo, e ormai è anche un po', e la sto prendendo molto con calma. Sento che ci sto bene, ma per ora sono anche in grado di farne a meno. Spero che se mai mi innamorerò di qualcuno, possa anche io crescere ed imparare qualcosa, proprio come è accaduto a te, perché fino ad ora con le relazioni ho solo perso tempo. Grazie per i tuoi commenti che mi lasci così spesso :)

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