mercoledì 31 ottobre 2012

Quando morirò andrò in paradiso, perché l'inferno l'ho già vissuto quaggiù.

Eccomi. Dopo aver vomitato per 45 minuti di fila. 

E' tutto un fuoco. Parte dalle viscere, attraversa lo stomaco, percorre velocemente l'esofago per poi sfociare nelle tonsille. Ho toccato il limite. Non avevo mai raggiunto niente di questo genere. Ma la sensazione di essere libera e vuota dopo tutto quello che ho ingerito è bella. Certo mai bella come quando riesco a stare entro le mie calorie giornaliere, ma piacevolemente e sorprendentemente bella. Eppure più il dolore aumenta meno piango. Non ho più lacrime da gettare via per questa brutta bestia che ormai abita dentro di me. Non ho più forze. Non ho più parole. Non ho più pensieri. Devo aver fatto qualcosa di grosso nella mia vita passata per meritarmi questo INFERNO.

Ho solo una certezza: ci sono dentro fino al collo e il fatto che io non mi spaventi più di niente mi fa temere che abbia messo le radici nella mia vita. Non mi libererò più di tutto ciò.

domenica 28 ottobre 2012

Keep calm and don't eat.

Non aggiorno da qualche giorno ormai. Purtroppo l'università mi impegna metà giornata e il resto cerco di studiare, per quanto posso. E poi che c'è da aggiornare? Mi sembra che scorra tutto come al solito; non ci sono miglioramenti, ma nemmeno peggioramenti e questo a livello psicologico è già tanto. La dottoressa mi ha aumentato la dose di antidepressivo, ma ancora non vedo risultati effettivi, se non che i primi due giorni non mi sentivo più la solita, e i comportamenti compulsivo-ossessivi di conteggio delle calorie sembravano affievoliti. E ammetto che questo mi ha spaventato, a morte. Il vedere che un medicinale può portarmi via con tanta facilità questa ossessione che mi sono costruita e per cui ora vivo mi dà fastidio, a morte. Per fortuna il tutto è passato e sono ben presto tornata ai miei soliti conteggi e anche se non ho aggiornato più il D.A. devo dire che sono stata abbastanza bene riuscendo a restare sempre sotto le 600 calorie e facendo molto esercizio. La bilancia infatti stamattina mi ha regalato l'immagine di quel bel 55 che per colpa di tanta ritenzione non vedevo dalla scorsa settimana. Niente di cui lamentarsi insomma. Si, più o meno, se non fosse che oggi sono dovuta andare a una festa di laurea in cui però sono sfuggita a tutto ciò che c'era non mangiando niente. Ma sono uscita così stressata per il fatto che tutti stavano lì a dirmi di mangiare che quando sono tornata ho rovinato la mia bella settimana con latte e biscotti. Finiti nel cesso poi naturalmente.

Non so quale entità divina mi abbia aiutato, forse sarà l'antidepressivo, ma sto evitando un sacco di abbuffate catastrofiche. Anzi proprio a me non viene più da mangiare. Odio il cibo. Non ho fame. Non mi attira più niente, nemmeno i dolci, di cui una volta ero più che golosa. Rimango calma e non mangio se non che lo stretto necessario. E quanto a voi, dannati biscotti, spero che siate tutti nel cesso e non sulle mie chiappe.
Con affetto, JustBreathe.

giovedì 18 ottobre 2012

ODIO il grasso.

Ma questa non è una novità. Se non avessi odiato il grasso sul mio corpo, non sarei mai arrivata a un tale rifiuto nei confronti del mio corpo. Il fatto è che non odio solo il MIO grasso. Io odio il grasso in generale. La sola visione di una persona grassa mi dà fastidio. Non sono così cattiva da dire che mi faccia schifo la gente grassa, anzi spesso provo pena nei confronti delle persone obese. Ma mi sono resa conto che anche la situazione in casa mia è diventata insopportabile. Parliamo di genitori con pesi massimi; ma questo non sarebbe il peggior problema considerando che tutti ora (tranne mio fratello che continua a mangiare porcherie e a mettere su ciccia) stanno attenti all'alimentazione. Il fatto è che alla corporatura si aggiunge anche l'atteggiamento della gente che mi sta intorno, che a lungo andare mi soffoca. Non sopporto che i miei mangino come trinciacarta, ingoiando tutto ciò che gli passa sotto. Non sopporto che mia madre si alzi alle 2 della notte per farsi tazze di latte e fette biscottate con i cereali. Non sopporto che mio fratello si compri le schifezze e se le mangi tutti i giorni come fosse una dipendenza. Mi rendo conto di essere un po' troppo intransigente, dato che ognuno a suo modo è dipendente dal cibo: io perchè vorrei vivere senza mangiare, loro perchè vivrebbero solo per mangiare. Restiamo comunque tutti ossessionati dal cibo chi in un verso chi un altro. 

RISULTATO DI TUTTO CIO'?  

Preferisco consumare i miei pasti da sola, in calma. Anche se vuol dire consumarli in solitudine, rinunciando a uno dei più importanti vantaggi del cibo: unire le persone.

martedì 16 ottobre 2012

Ci vorrebbe il foglietto illustrativo. Peccato che non sia compreso.

E' appena terminata una delle mie crisi (forse la peggiore degli ultimi tempi) post abbuffata-vomito. Come sono stata male oggi non lo sono stata per molto tempo. Non capitava da molto che piangessi così tanto e avessi voglia di morire, sparire, sotterrarmi. Era tutto nella norma. Non avevo motivo per mangiare oltre quello che mi spettava. Ma quel biscotto mi chiamava, e , scioccamente ho creduto che sarebbe stato l'unico. Invece è stato il primo di un'irrimediabile abbuffata che mi ha distrutto FISICAMENTE ed EMOTIVAMENTE. Inutile dire che poi sono corsa al bagno, tentando invano di rimediare l'irrimediabile. Avevo messo in programma di studiare oggi. Ma poi è andato tutto in fumo. E mi sono ridotta a versare fiumi di lacrime, rannicchiata sulla sedia del salone, con lo stomaco in fiamme, mentre disperata mi confidavo con l'unica persona con cui potrei farlo: mia madre. 
Ci vorrebbe il foglietto illustrativo, peccato che non sia compreso nel pacchetto dei D.C.A. Una bella lista con su scritte tutte le controindicazioni di questa gran bella situazione di merda. La verità è che è una vera fregatura. Sì, mi ha fregato proprio bene. Mi ha attirato a sé, promettendomi la perfezione, il controllo, la stima di me stessa, la felicità. E io lentamente, come una bambina che scopre un mondo tutto nuovo e misterioso, ho puntato tutta me stessa su questo obbiettivo, come se i miei successi dipendessero solo da quel maledetto numero sulla bilancia. Mi sono incamminata per un percorso che solo apparentemente era ricoperto di rose e fiori. Ma nessuna rosa è senza spine, e ad ogni passo mi sono ferita, sempre di più. Fino ad essere completamente distrutta, senza forze, inerme davanti a un'immagine allo specchio che per quanto cambierà ancora, non sarà mai di mio gradimento. Mi sento brutta. Fuori e dentro. Sempre che dentro ci sia rimasto qualcosa. Ora voglio solo dormire, fare finta di non esistere, non pensare, sperare che le ore che mi separano da domani passino più in fretta possibile in modo che io di nuovo, per l'ennesima volta, salga su quella bilancia per assistere al verdetto quotidiano. Che poi anche la soddisfazione di non aver messo su niente per colpa di oggi cosa mi darà? GIOIA? FIEREZZA? FELICITA'? No, niente di niente. La realtà è che vivo in un RIFUGIO-PRIGIONE, in una dipendenza. E come tutte le dipendenze mi uccide, lentamente, mentre IO che non ne posso fare a meno, continuo a bramare il suo aiuto, credendo, invano, che un giorno arriverà la tanto attesa vittoria.

MA NON ESISTE PREMIO IN QUESTO GIOCO. NON PER ME.

sabato 13 ottobre 2012

Parvenze di serenità...

Oggi non è stata una pessima giornata. Forse perché ho avuto il mio incontro settimanale con la psichiatra, e quando mi vedo con lei ho sempre quella spinta positiva che permane per tutta la giornata. Ha deciso di aumentarmi l'antidepressivo perché crede che sia necessario agire più velocemente, altrimenti la mia continua ossessione che mi fa restare ogni giorno sotto le 600 calorie mi porterà davvero a stare male. Già sono senza ciclo da 4 mesi. Non voglio immaginare nemmeno di quanti nutrienti io stia privando il mio corpo. Il problema reale è che non sento più il bisogno di superare quel tot. IO NON SENTO PIU' LA FAME. Sebbene non creda molto nell'intervento degli psichiatri, devo dire che ormai necessito di questi incontri...Oggi sto meglio. CERTO, non posso dire di sentirmi completamente felice, ma sto riassaporando lentamente la tranquillità e la serenità. E questo accade nelle piccole cose: l'emozione di uscire di casa sotto la pioggia scrosciante, la gioia di preparare la lezione di catechismo per il mio gruppo di bimbi e la certezza che con quel pacco di kinder cereali che ho comprato loro domani li renderò felici. E infine la gioia di portare a spasso la mia cagnolona, l'ultima arrivata della famiglia. Amo i miei animali. Senza di loro davvero non avrebbe senso vivere. A differenza di molti esseri umani loro hanno un'anima, hanno un cuore da donare TOTALMENTE al loro padrone, senza alcuna riserva. Come disse Socrate:'Più gente conosco, e più apprezzo il mio cane!'

Stasera uscirò e andrò al cinema a vedere 'On the road' con le mie amiche. Spero che sia una bella serata, e spero che lo sia anche per tutte voi.
JustBreathe.

mercoledì 10 ottobre 2012

Montagne russe

Credo che la vita di tutte noi sia un po' come delle montagne russe. Alti e bassi. Con l'umore, col peso, con la stima che abbiamo di noi stesse. L'università mi sta distruggendo. Sono praticamente fuori tutta la mattina e torno a casa che sono le 3 del pomeriggio, con una fame insopportabile. Rischio sempre di sgarrare. Oggi infatti non c'ho visto più e dopo il mio pranzo a base di insalata mi sono fatta latte e cereali, e qualche biscotto. PESSIMA IDEA. Perchè poi come al solito i sensi di colpa mi hanno travolto. Ma sono riuscita a tenere la situazione sotto controllo, anche perchè per fortuna il mio stomaco ormai si ribella alle abbuffate in grande stile e quel poco che poteva è tornato su da solo e finito inevitabilmente nel water. Poi mi sono fatta 70 min di cyclette per un totale di 400 calorie bruciate. Aggiungendo la camminata per la città piena di scalini in salita che ho fatto anche stamattina per andare a lezione, sono entro le 600 calorie. Stasera non ceno, così sono sistemata. E un'altra giornata di merda è finita. Ma da domani evito di fare colazione e mi porto due gallette di riso così da non abbuffarmi il pomeriggio.
JustBreathe.

lunedì 8 ottobre 2012

Il segreto è riuscire a vedere la componente POSITIVA che c'è in tutte le cose.

Va bene. Ok, ieri sera ho sgarrato da matti, e non sono riuscita a rimediare. Ho passato una nottata da cani, aspettando che sorgesse il sole per affrontare quella che di solito è la mia migliore amica, ma che stamattina sarebbe stata la più perfida delle compagne di vita: la bilancia. Per quanto mi sentivo in colpa, gonfia e piena ho pure sognato di essere incinta. Ma mi sono alzata, e armata di coraggio ho posato i piedi sopra di lei attendendo il duro responso. Mezzo chilo di più. Poteva andare peggio. Forse c'è un po' di ritensione idrica. Forse..forse...Ma non va bene lo stesso. Non basta accontentarsi. Non è questo il segreto del successo. Bisogna volere il meglio da se stessi. E se c'è una cosa positiva nel cadere, è il sapersi rialzare. Non esiste alba senza notte, così come non esistono vittorie senza sconfitte. Tutte noi siamo forgiate con la quantità delle difficoltà che incontriamo nella vita, e credetemi, se c'è una cosa che capisco quaotidianamente con tutti i miei errori, è che non c'è mai motivo di arrendersi, anche quando l'amarezza e la delusione sembrano opprimerci come fossero massicci pezzi di pietra lanciati apposta per ucciderci. Avrei potuto mandare a quel paese tutto stamattina, e mangiarmi tutta la dispensa per colazione. Ma non l'ho fatto. Ho preso il mio caffè col latte e sono partita per una mattinata intera all'università. Grazie agli orari pessimi sono tornata alle tre e con una pesca e una mela ho sistemato pranzo e spuntino. Non digiuno oggi. Sarebbe inutile. Finirei con lo stressarmi e abbuffarmi di nuovo. Ma non esagero nemmeno. Anche perchè non ho davvero fame. Non so se cenerò. Mi sembrano tantissime anche le 300 calorie accumulate fino ad ora. Spero di bruciarle con la cyclette dopo lo studio. Un abbraccio a tutte voi. E siate forti. Siamo forti!
JustBreathe.

domenica 7 ottobre 2012

Poteva essere una giornata perfetta.

Finchè non ho rovinato tutto ingozzandomi di latte e biscotti. Non so nemmeno come sia stato possibile. So solo che ora mi sento una merda; una fallita, grassa, ripiena, gonfia e brutta merda. Ero sulle 400 calorie grazie alla mia dieta e alla mezz'ora di cyclette di oggi. Ma non l'ho fatto per fame. Non avevo assolutamente fame. Mi sentivo solo sconfitta dopo aver osservato per l'ennesima volta quell'immgine allo specchio, e allora non ho visto motivi per non mangiare quei maledetti biscotti. Non so nemmeno se definirla 'abbuffata'. Sono sicura di non aver superato le 1200 calorie in tutta la giornata. Lo so, sono tantissime e non posso rimediare. Non ne ho la forza. NON STASERA. Oltretutto mia madre controlla come un avvoltoio che non mi chiuda al bagno. Stasera non posso fare niente, ed è questa la cosa più dura da sopportare. Questa sarà una delle notti più logoranti della mia vita. Mi rigirerò nel letto, tra incubi che mi ripresenteranno in fila tutto ciò che ho  mangiato, attendendo che arrivi la mattina per scoprire se quella lancetta sarà sempre al suo posto e se non avrò fatto danni irreparabili. Sarebbe da illusi sperare che domattina sia 55 kg. Chiedo almeno di non superare i 56, perchè altrimenti non so davvero come mi sentirei. Non è giusto; saranno state due settimane che non sgarravo di così tanto. Perchè è dovuto succedere? Perchè ho permesso che accadesse? PERCHE'?

Rimettersi in piazza.

La mia psichiatra mi ha detto di rimettermi in piazza, di ricominciare a guardarmi intorno, di valutare la possibilità di conoscere qualcuno (del sesso opposto s'intende) e di lasciare da parte quella paura di amare e di essere amata che mi ha portato a chiudermi nel mio bozzolo in attesa della tanto desiderata trasformazione in farfalla. Ma tutti i conteggi di calorie, il controllo, l'ossessione non mi hanno trasformata in niente, se non che in un bacarozzo brutto e vuoto, privo di emozioni e
 di voglia di vivere.

Al dilà di tutto però ho accettato di andare a cena con la mia ("migliore"?) amica, mi sono presa la mia insalata che nemmeno ho finito perchè non mi andava e aimé ho assaggiato qualche cucchiaio di panna e cioccolato di quei dannati profiteroles che lei aveva preso per sé. E allora sì che le seghe mentali mi hanno perseguitato tutta la serata. Nel mio cervello scorreva in sovrimpressione la quantità delle calorie di quella cena senza lasciarmi tregua. E lui era lì a dirmi:'Mangia che sparisci', 'Mmm sei dimagrita. Si vede. Ti vedo sciupata di viso!'

Non che mi importi di quello che pensa lui. Chissà che me ne frega di una storia durata a mala pena tre mesi e per la quale ho pianto massimo un giorno. Però fa sempre troppo il simpatico e il chiacchierone. Inoltre ha aperto e chiuso la serata con due belle domande sul come, perché, per quanto, non sono entrata a Medicina e Veterinaria. Ma una padellata di affari tuoi?! con affetto eh...

Tralasciando quel minchione del mio ex, la serata non è andata in modo pessimo. Se non fosse che mi sono resa conto di non essere più capace di stare in mezzo alla gente senza tenere lo sguardo chino e le braccia raggomitolate attorno alla pancia a coprire il mio corpo. Senza il terrore continuo che tutti mi guardino pensando:'Guarda quella che prosciutti che ha al posto delle gambe!' o cose del genere. La mia amica si é messa a ridere quando le ho confidato che temevo certi commenti, dichiarando, come tutti ultimamente:'Stai bene così. Ora però basta!'

Io non voglio STARE BENE COSI'. Voglio che la gente mi guardi pensando a quanto sia eccessiva la mia magrezza. Non voglio essere normale. Voglio essere magra.E quel 55 che ho visto stamattina sulla bilancia conferma che io POSSO AVERE QUELLO CHE VOGLIO.

JustBreathe


sabato 6 ottobre 2012

Intolleranza.

L'ho saputo dal momento in cui mi sono svegliata che sarebbe stata una di quelle giornate no, create proprio per far innervosire la gente. Se potessi me ne andrei a letto e mi sveglierei fra un giorno, o forse due, chi lo sa. Sono nervosa e INTOLLERANTE A TUTTO oggi. E mi crea nervoso anche rispondere a delle semplici domande ai miei; sono veramente insostenibile. Credo che se potesse la mia famiglia non solo mi rinchiuderebbe in qualche manicomio, ma farebbe pure gettare la chiave. Non che non sia d'aiuto in casa. Per l'amor del cielo, faccio di tutto. Pulisco, preparo i pranzi e le cene, penso agli animali domestici. Però a volte sono proprio arrogante e nervosa, anche senza motivo. O forse oggi un motivo c'è, ma non voglio accettare che sia quello. In effetti devo dire che la cena di stasera con una mia amica che non vedo da molto mi crea un po' di angoscia. A dir la verità non ho proprio voglia di andare a mangiare fuori. Non è che mi vada di mangiare e non posso; so che prenderò la mia solita insalata e questo non mi pesa. Ma non sapere esattamente il suo apporto calorico mi dà sui nervi.Per non dire che il cameriere è niente di meno che...RULLO DI TAMBURI...
IL MIO EX! 
Si prospetta proprio una bella serata...auguratemi buona fortuna.
JustBreathe.

venerdì 5 ottobre 2012

Post cazzuto delle 17.03

Non riesco a stare ferma. Non posso lasciare che passi un minuto senza essere occupata in qualcosa. Di solito la mattina mi alzo e se non ho niente da fare pulisco tutta casa. Non sopporto vedere il disordine, è una cosa che mi toglie il respiro e mi fa saltare in nervi. E' come se mi sentissi soffocata. Per non parlare poi della cucina. Quel luogo è quello che deve essere più IN ORDINE DI TUTTI. Sono sempre io che metto a posto la spesa e sistemo al meglio tutti i ripiani del frigo. La dispensa bè...quella è tutta un'altra storia. E' tutta in ordine e non solo. Mi sono riservata un angolino solo mio, dove le mie cose hanno una determinata collocazione e guai a chi le tocca.
E' un atteggiamento maniacale, lo so. 

Oggi avevo voglia di cucinare, da morire. Mi piace cucinare per qualcuno, tantissimo. Volevo creare un qualcosa di buono e gustoso. Di solito preferisco fare dolci ma non avevo il lievito dolce, solo quello salato. Allora ho raccapezzato qualche ingrediente e voilà, ora per tutta casa c'è un delicato profumino di focaccia con pomodorini e basilico. Che io non assaggerò nemmeno, mi sembra scontato...ma tanto oggi nemmeno mi va, non sento nemmeno la fame. Ho solo mal di pancia. Saranno i nervi..spero almeno che piaccia ai miei!

JustBreathe.

La mia focaccina :)

Una burrasca di pensieri.

L'ennesimo incontro dalla psichiatra che mi ha scatenato qualcosa dentro. Riflessione? Consapevolezza? Paura? Non so cosa sia, ma tutte le emozioni che provo lì dentro, in quella mezz'ora striminzita, perdurano al massimo per un giorno, per poi svanire come la luce del sole che, terminata la giornata, lascia il passo alla notte.
  
Ma la mia notte dura più di quanto dovrebbe. Ormai si é impossessata della mia esistenza; certo a volte è debolmente rischiarata da qualche stella, ma il buio prevale SEMPRE, qualsiasi cosa faccia. Mi sono sentita rinforzata oggi dalla dottoressa, come accade ogni volta che vado da lei. Mi ha detto che la mia scelta dell'università, fatta con tenacia sebbene i test di ammissione siano andati male, ha dato l'imput ad altre persone di continuare gli studi. Che bello, sentirsi un esempio positivo per qualcuno, era tanto che non provavo questa sensazione. Però mi ha messo davanti a una realtà a cui io ancora non credo e che non riesco a vedere. 'Una ragazza triste e depressa, con il viso incavato, un colore giallastro e GLI OCCHI SPENTI. Come pensi che un ragazzo ti possa guardare?' Brutta descrizione, certamente. E se è veritiera non credo di essere un bel vedere. Eppure non mi sento malata. 'No, io non sono malata. Non sono ancora sottopeso' le ho risposto. NON ANCORA. Perché è il sottopeso che voglio?! FORSE. Che mi importa se i ragazzi non mi guardano più. Io non ho bisogno di loro. Ho bisogno solo del mio controllo, delle ossa che lievemente inizino a sporgere anche dalle ginocchia e non solo dal busto, della magrezza. Voglio sentirmi leggera, libera. Voglio potermi guardare senza pensare che le mie gambe siano due prosciutti pronti per essere portati dal macellaio. Ed è questo il PROBLEMA. 'E' questo il tuo problema V., non riconosci ancora la componente patologica della tua situazione. E finché sarai inconsapevole della tua malattia, non potrai guarire.' 

Triste conclusione dell'incontro: Bisogna rendersi conto di una malattia ed esserne consapevoli per poter guarire. 
  
 IO ANCORA NON MI SENTO MALATA.

JustBreathe.

mercoledì 3 ottobre 2012

Respirare.

E' questo quello che ho fatto stasera: RESPIRARE. La cosa più semplice e automatica di ogni essere umano. Ma questa sera, camminando per strada ho respirato davvero. E in quel momento mi sono sentita leggera, viva, come non mi capitava da molto. Sono arrivata a fine giornata senza aver toccato niente che non dovessi. Ormai le abbuffate, accompagnate da vomito autoindotto o esagerato esercizio sulla cyclette, non si ripresentano da molto. Mi sembra di non aver più bisogno mentale del cibo anche se so che ho ancora molto da fare, dato che tra tutto anche oggi ho mangiato sulle 570 calorie. Ma va bene così...non mi interessa in quanto tempo, l'importante è che io dimagrisca. L'unica cosa che mi preoccupa è che sono senza ciclo dall'11 Luglio. Ma non importa. So che un giorno tutto si sistemerà e tornerà alla normalità. O forse è questa adesso la mia normalità?!
JustBreathe.


Oggi giuro che do fuoco alla cucina.

E' da ieri sera che il controllo rischia di vacillare. Avevo la pressione bassissima, 70 la minima e 90 la massima. Mi girava forte la testa e avevo bisogno di qualcosa di dolce, di sfizioso, di zuccheroso, di buono. Ma il letto è stato il mio rifugio. Quelle coperte, raggomitolate sul mio corpo mi hanno protetta dalla dispensa e dal frigo. ALMENO FINO A QUANDO NON MI SONO RISVEGLIATA. Per ora resta tutto nella norma, ma rischio seriamente di scoppiare e finire in una di quelle abbuffate da 2000 calorie. Non lo permetterò. Devo trovare la forza, so che é dentro di me. Ma la devo utilizzare per resistere alle tentazioni, o altrimenti la incanalo nella distruzione della cucina. Giuro che oggi getto il frigo dalla finestra.
JustBreathe.


martedì 2 ottobre 2012

'KEEP FIGHTING'

'Continua a lottare'. Era questo il tema più ricorrente nei post di ieri su Twitter. Ma lottare per cosa? Certo ognuno ha le sue ragioni e c'è anche chi riesce a raggiungere i propri obbiettivi, a realizzare se stesso nel mondo del lavoro, della famiglia, dell'amore. Ma io per cosa dovrei ancora lottare? Oggi mi sono guardata allo specchio: un kilo di grasso in meno della scorsa settimana, ma un kilo in più di insoddisfazione, amarezza e tristezza. Mi sono resa conto che non avrò mai le gambe che desidero, il corpo perfetto e modellato che vedo nelle riviste. Qualsiasi cosa faccia, mi sento sempre fuori luogo e inadatta. Allora per cosa dovrei andare avanti? Io non lo so, davvero. Ieri ho rivisto molte delle mie compagne del liceo dato che verranno all'università con me e ascoltando i loro discorsi, guardandole in silenzio, mi sono resa conto che tutte hanno una vita. IO NO. Io semplicemente ESISTO, ma non vivo. E la cosa è ben differente. E mi sono resa conto dell'immenso vuoto che ho dentro guardando fuori dal finestrino del treno, mentre tornavo, vedendo scorrere tutti quei paesaggi, quei colori, quel brulicare di anime che in un modo o nell'altro vivono la loro vita. Io cosa sono? Cosa voglio da me stessa? In certi momenti non mi riconosco. Mi dico 'No, non è possibile che questa sia io.' Una volta avevo FAME DI VITA. Avevo voglia di uscire, sbattermi il portone alle spalle e vedere il mondo intero. VIAGGIARE era il mio sogno. E forse lo è ancora, chi lo sa. Forse in fondo la persona che ero una volta esiste ancora, e cerca incessantemente di crearsi un vano dentro a quel cervello che sembra essere affollato solamente di numeri e calorie. Forse quella fame di vita c'è ancora, ma io costantemente continuo a reprimerla esattamente come faccio con la fame reale. A furia di controllare quello che mi circonda, ho finito per perdere di vista me stessa.
JustBreathe.